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CESARE ANGELINI
“INCONTRA” LA BICICLETTA


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In bicicletta all’Almo Collegio Borromeo.

 Fotografia di Giacinto Perosino 


Nell’ottobre 1943 Angelini, nelle visite alla cara amica Anna Maria Bianchi (1912-2014), pavese sfollata con la famiglia a Villanterio per gli eventi bellici, prende le prime confidenze con la bicicletta. Riportiamo alcune lettere ad Anna Maria Bianchi.

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1

[Almo Collegio Borromeo, Pavia], 1 ottobre [1943]

La lezione di bicicletta è sempre più soddisfacente. Non ho provato tanta gioia quando ho scritto, nei lontani anni, la prima poesia, o ho visto girare il primo volumetto che portava il mio nome. Ho sentito il senso che ogni distanza sia abolita, ogni libertà conquistata, ogni gloria raggiunta. Ma l’inno alla bicicletta lo scriveremo più tardi1.

Il suo
aff.mo
Angelus cum ala


1. Due anni dopo, il 9 dicembre 1945, A. pubblica, nel “Popolo Nuovo”, La bicicletta aspetta il suo biografo (poi raccolto in Acquerelli, Brescia, La Scuola Editrice, 1948), il cui incipit è: «Tardi t’ho conosciuta, o baldante bellezza di centauro…» E ora ci spieghiamo quel “tardi”, se don Cesare “incontra” la bicicletta nei suoi 57 anni.


2

[Almo Collegio Borromeo, Pavia] 25 ottobre 1943.

Mia cara Anna Maria,

[...]
Il resto. Il resto tutto bene, grazie a Dio. Torna il buon umore, torna l’appetito, torna la voglia di volare in bicicletta, di raggiungere le rive dei fiumi1 della patria, il sorriso delle persone care. E se la corriera tarderà a portar lei a Pavia, non tarderà la bicicletta a portar me a Villanterio.
[...]

Tutto suo Angelus cum
ala

1. Tra i quali anche il Lambro, lungo il quale A. passeggia con Anna Maria Bianchi a Villanterio.


3

[Almo Collegio Borromeo, Pavia] 10 Nov. 43, sera.

Buona Signorina,

oggi, dopo tanto tempo, ho ritrovato la nostra bella pianura pavese, nella sua dolcezza di grembo, offerto al sole. (Ai margini1, si risollevava, con frulli di uccello dal nido, la mia fanciullezza lontana.)
Ho camminato dolcemente tra tante “foglie d’oro”, come in una favola in una lirica viva. La bicicletta mi permetteva di “dominare” ogni cosa. A Villanterio ho visto che i giorni scivolano leggeri, in punta di piedi, verso il dolce-giallo autunno: più sensibile presso i parchi e lungo le acque. Arricchiamo l’anima di queste ricchezze! Domani scriverò l’inno alla bicicletta: «Tardi t’ho conosciuta, o eccitante bellezza di Centauro…»
[...]

Suo Angelus volans

1. “Ai margini [...]”: lungo strada che conduce da Pavia a Villanterio si affaccia il bivio che porta ad Albuzzano, dove Angelini era nato, “la mia fanciullezza lontana”.


4

[Almo Collegio Borromeo, Pavia] 20 Nov. 43.

Diceva Pitagora: «Nessuno si vanti di non sapere la matematica: perché le cose non sono che numeri, e Dio stesso, nel creare il mondo, fece dovunque della geometria».
Io, antimatematico per costituzione, comincio a capire questa verità da quando volo in bicicletta.

Cordialm. suo Angelus
sine numero.


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Anna Maria Bianchi nel 1943, a 31 anni.

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Vedi  C. Angellini, La bicicletta aspetta il suo biografo