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CESARE ANGELINI OTTOBRE
In C. Angelini, Il piacere della memoria,Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1977, p. 114.
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Ottobre, un mite sole campagnolo
(ottobre è trovativo come marzo)
s’ingegna di creare un po’ di sfarzo
per non morire solo, troppo solo.
Dov’è più grama nudità di suolo
riaccende pagliucole di quarzo;
negli orti, fiori poveri; è lo sforzo
per non morire solo, troppo solo.
So d’un platano lungo l’acqua viva
che s’è vestito di medaglie d’oro,
e d’un fiume che va color d’uliva.
L’ultimo vecchio verde sviene e muore
tra tacite ombre e fredde. Oh dona ancora
un po’ di sole ai poveri, Signore.
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