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CESARE ANGELINI MAGGIO
In C. Angelini, Il piacere della memoria,Milano, All’Insegna del Pesce d’Oro, 1977, p. 109.
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Maggio, le cose stanno ora nel colmo
della bellezza. Sgorgano le rose
di se stesse godendo, insieme esplose
nei bei giardini come esplode un salmo.
Una pace distesa, un fluir calmo
di mattini inventati, tra gioiose
promesse. Iddio visita le cose
ed il bene di vivere è più saldo.
Al tuo odore tintinnano le fonti
e gli alberi, felici; ardono i gigli
nel vento illuminato dei tramonti.
Vibra lo spazio come immensa giga,
gratuita bellezza che tramonta
nella forza del giugno che fa spiga.
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