NICOLETTA LEONE FONDO CESARE ANGELINI SEZIONE EPISTOLARE
“Autografo”, Viaggio tra gli autori del Fondo Manoscritti, numero 34, gennaio-giugno 1997, Pavia, Centro di Ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia, Novara, Interlinea Edizioni, pp. 107-128.
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Lettera di Angelini a Giovanni Papini, su carta intestata "Battaglione Intra": «24 aprile 1918. | Caro Papini, | 24 aprile, ma quassù nevica che è un | piacere a vederla. Per una vecchia abitudine di | queste montagne altissime, ogni giorno nevica un | poco. Oggi poi, la tormenta c’inchioda, a nostro | dispetto in baracca; la quale però (sto rileggendo | l’Uomo Carducci) ci dona, in compenso, una | bella intimità odorosa di larici e di ginepri; | che bruciano con stizza perché ancora umidi | e sgocciolanti di neve. | Del resto, quest’inverno, lungo e tormentato, | sta bene quassù, è al suo posto; e quest’alta | Valtellina che io sognavo fin da’ miei dodici anni [...]»
Centro Manoscritti Università di Pavia |
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In occasione della mostra dedicata a Cesare Angelini, promossa dal Centro Manoscritti nel ventennale della sua scomparsa1, si è dato via la lavoro di riordino e schedatura del fondo intitolato al sacerdote e scrittore pavese. Trattandosi di una raccolta di rilevante consistenza2, si preferisce dare qui notizia di una sezione circoscritta, prendendo in esame la serie di lettere dei corrispondenti di Angelini, un corpus di circa duemila unità acquisito nel 1992 grazie alla nipote Margherita Angelini con un intervento della Cariplo.
Prima di passare alla vetrina vera e propria, una valutazione è necessaria sull’importanza e ricchezza di piani di lettura che potrà fornire questo epistolario come documento di una vicenda non solo personale ma anche storico-culturale, poiché Angelini ha attraversato e vissuto da protagonista un segmento molto ampio del Novecento letterario. L’autore potrà essere letto graduando l’attenzione sulle diverse temperature della scrittura dei suoi corrispondenti3. La temperatura è alta dove il lusus interlocutorio è ardito e brioso, nell’officina dove si forgia la parola: qui si dà licenza ai giochi etimologici, con un gusto consapevole per l’onomanzia. E così, se per l’amico Fausto Ardigò Angelini trova un nomen omen nel «cognome sapiente e nome ridente», di rimando, disvela in “Belvento”, pseudonimo di Angelini, l’aura rinfrescante che le sue lettere gli procurano. Lo stesso elemento arioso viene riconosciuto da Giuseppe De Robertis, che in una lettera del 20 marzo 1939 lo elogia per «le belle pagine, svelte, piane e con botte bene assestate qua e là e con tanta aria intorno», alludendo all’edizione delle Opere scelte del Monti che Angelini ha curato per i “Classici Rizzoli” dietro suo invito. Ma la bonomia è solo a malumore dissolto: in corso d’opera, la curatela delle opere montiane aduggia via via il letterato pavese e fa fremere il committente, dando scaturigine a un tormentone giocato sulla predilezione, che è poi quella degli amici, per l’Angelo evocato dal suo cognome (ecco l’omen) piuttosto che per l’imperiale nome di battesimo. Angelini costella le sue lettere al critico fiorentino di variazioni Angelus in monte, Angelus super montes, Angelus infra montes fino al liberatorio parturiunt montes, dove è possibile vedere, dietro ai monti, un Angelo finalmente “sgravato”.
Non tutti i suoi corrispondenti sono all’altezza del brio di certi ammiccamenti e pastiche o metafore, ma quando lo sono, la lettura ripaga, non solo sul piano sentimentale, ma anche su quello del piacere della lettura, della pratica letteraria4. Le lettere di Gianfranco Contini, per esempio, documentano un’amicizia che si riversa anche nella comune propensione per quella che il giovane, ma già maestro, ossolano definisce «una vera e propria mistica della parola». Accanto alle etimologie accreditate scientificamente, che ricerca con viva curiosità5, Angelini si prende licenza per certi arbìtri etimologici: ad Antonicelli che scrive da Sordevolo, Angelini suggerisce: Volo super sordida?
E questo volare sopra le cose sordide lo attribuiamo proprio a lui, Angelini-angelo incantatore, che possiede la capacità di «dir tutto così bene, con levità d’angelo» e che riesce «così fine e cauto, mano di velluto e penna intinta d’argento»6 a conquistare un Baldini volitivo, un po’ «rondone» – direbbe lui – che lo accusa di atteggiamenti di esteta per poi sfumare, lettera dopo lettera, verso una comunicazione meno istrionica, ma senz’altro più affettuosa e penetrante. Bargellini gli scrive: «tu invece sei un gran mago incantatore. E io per non subire il tuo fascino, son scappato via» e Marinetti, commosso dalle pagine angeliniane, chiede alla figlia Luce di leggergli e rileggergli il suo «meraviglioso Angelo custode».
Ma accanto a questo tratto aereo, celeste, nelle lettere è ben documentato il lavoro concreto della poesia, davvero intesa come poiesis lenta e laboriosa: con Fracchia protesta: «Non sono Girardengo né Palazzi»7, per difendere il suo modo di lavorare la materia con impegno lenticolare; e a De Robertis8, quando ancora non riesce a licenziare il suo lavoro sulle opere del Monti confessa che per lui: «a distanza di un mese, c’è sempre qualche colore da alleggerire o magari da rinforzare, e qualche cosa da togliere»; un lavoro lavoro di lima che porta «conoscenza attraverso la sofferenza», un sentire che condivide con alcuni corrispondenti: Ungaretti gli scrive di aver lavorato per Il porto sepolto «con amore. E ciò con estrema sofferenza»; Bernasconi si schernisce dall’aver mai fatto «comunella» con la spensierata “brigata” di temperamenti “ameni” che cavalcavano con baldanza attraverso gli anni Venti; infine Linati riassume in una riflessione del 1946 l’esperienza comune del “Convegno”: «forse fummo un po’ troppo modesti e riservati, più di quanto occorresse per imporre la nostra castità e la nostra fede di lombardi».
Queste rapide pennellate derivano da un primissimo approccio, necessariamente antologico: uno studio approfondito concorrerà a disegnare appieno la figura di Cesare Angelini, scrittore e uomo di cultura, attraverso i momenti più significativi della sua attività letteraria: l’esperienza della “Voce”, l’amicizia con Linati, Papini, Gallarati Scotti, la collaborazione con “Il Convegno” di Ferrieri, i rapporti con Debenedetti (che gli chiede un’amicizia ciceronianamente intesa), la corrispondenza negli anni con Prezzolini9. Ulteriori momenti documentati da carteggio saranno gli incontri letterari da lui voluti al Collegio Borromeo durante il suo lungo rettorato e gli ultimi anni trascorsi «da via Porta a Sant’Invenzio»; infine, a voler chiudere un cerchio, un curioso omen anche in questo nome: in via S. Invenzio risuona l’inventio dei migliori retori, una disciplina della forma ricercata e perseguita, non solo come volontà estetica, ma anche e soprattutto come vera e propria scelta morale.
[Data la mole di informazioni che solo possono trovare spazio in un regesto completo delle lettere, in questa vetrina si dà indicazione della consistenza della serie, cioè l’insieme di lettere e cartoline o altro di un unico mittente, dell’arco cronologico con l’estremo iniziale e quello finale (le parentesi quadre indicano date presunte sulla base di dati intrinseci o desunte da timbro postale). Tra parentesi tonde si indica la tipologia (con abbreviazioni normalizzate di cui si fornisce qui una legenda. Laddove non diversamente specificato, l’autografo si intende manoscritto. Infine si accenna alla presenza di intestazioni, naturalmente solo se rilevanti e significative nel contesto culturale.]
1. La mostra ha avuto luogo nel Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia dal 2 al 21 dicembre 1996. Per l’occasione è stato pubblicato il catalogo a cura di Angelo Stella, Cesare Angelini nel ‘tempo’ delle amicizie, Pavia, Tipografia Commerciale Pavese, 1996.
2. Di un primo nucleo (una stesura manoscritta del breve saggio sul poeta Giacomo Zanella) è data indicazione nel catalogo a stampa Fondo manoscritti di autori contemporanei, a cura di Giampiero Ferretti, Maria Antonietta Grignani e Maria Pia Musatti, Einaudi, 1982. Tuttavia il fondo Angelini ha avuto notevoli incrementi oltre all’epistolario, sono state acquisite redazioni autografe di suoi scritti, prime edizioni a stampa delle sue opere ricche di postille a testimoniare l’inesausto lavoro correttorio dell’autore. Inoltre fanno parte del fondo angeliniano circa 270 lettere inviate da vari corrispondenti ad Adolfo Borgognoni e carte del critico e poeta Gustavo Botta.
3. Il riscontro delle responsive di Angelini, laddove è possibile, arricchisce di chiaroscuri e controluce il ritratto dei due corrispondenti e della temperie culturale in cui agiscono. Si veda I doni della vita. Lettere 1913-1976, a cura di Angelo Stella e Anna Modena, Milano, Rusconi, 1985.
4. Sulla “prosa d’arte” si veda Clelia Martignoni, in Per Cesare Angelini, studi e testimonianza, a cura di Angelo Stella, Firenze, Le Monnier, 1988.
5. Persino su una lettera che riceve da Giovanni Battista Montini (futuro Paolo VI) Angelini ‘osa’ l’apposizione a matita di una nota etimologica per “ciao” da “sciao” servo tuo; in una lettera Dante Isella lo soccorre per una nota azzurra del Dossi: «il nome del villaggio dove nacqui predisse il mio carattere: Zenevredo – ossia ginepreto – odoroso e ispido…».
6. Francesco Casnati in due lettere conservate presso il Fondo Manoscritti del 10 dicembre 1960 e 27 luglio 1965.
7. Lettera del 27 gennaio 1926 conservata presso la Biblioteca Universitaria di Genova.
8. Lettera del 14 febbraio 1939 conservata presso l’Archivio contemporaneo “A. Bonsanti”, Firenze.
9. Cesare Angelini – Giuseppe Prezzolini, Carteggio 1913-1976, a cura di Margherita Marchione e Gianni Mussini, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1983.
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LEGENDA:
lett: lettera/e
cart. post: cartolina/e postale/i
cart. ill: cartolina/e illustrata/e
bigl.: biglietto/i
ms / mss: manoscritto/i
ds / dss: dattiloscritto/i
t.p.: timbro postale
s.d.: senza data
s.a.: senza anno
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ALBERTAZZI, Adolfo
15 unità: 23 aprile 1914 - 17 febbraio 1924 (4 lett.; 7 cart. post.; 2 cart. ill.; 1 fotografia con dedica; 1 biglietto funebre. Sull’unica busta conservata, lett. del 12 aprile 1923, appunti mss di Angelini dal secondo libro dell’Eneide, v. 202)
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BALDINI, Antonio
43 unità: 31 dicembre 1919 - 6 settembre 1951 (9 lett.; 22 cart. post.; 5 cart. ill.; 7 bigl. In prevalenza intestate: “La Ronda”, “Galleria | Rivista mensile del Corriere Italiano”, “Nuova Antologia”)
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CARETTI, Lanfranco
38 unità: 20 dicembre 1951 - 21 marzo 1973 (24 lett. di cui 5 dss; 10 cart. post.; 4 cart. ill. Intestazioni prevalenti: Accademia della Crusca; Università di Pavia | Facoltà di Lettere; Università degli Studi di Firenze. Sulla lettera del 16 settembre 1963 appunti mss di Angelini. Una lettera è indirizzata a Scheiwiller)
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CROCE, Benedetto
5 unità: 13 gennaio 1929 - [16 maggio 1942] t.p.; 1 s.d. (1 lett.; 2 cart. post; 1 cart. ill. della: “Critica” | Rivista di lettere, storia e filosofia; 1 big. da visita intestato: Senatore del Regno)
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D’AMICO, Silvio
19 unità: 6 dicembre 1923 - 7 febbraio 1955 (15 lett.; 2 cart. post.; 2 cart. ill. Diverse intestazioni: “L’idea nazionale”, “Il Resto del Carlino”, “La Tribuna”, ecc.)
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DE ROBERTIS, Giuseppe
55 unità: 7 novembre 1927 - 14 ottobre 1955 (37 lett., 14 cart. post., 4 cart. ill.; prevalentemente intestate “Classici Rizzoli” | diretti da Ugo Ojetti e “Pan” | Rassegna di lettere arte e musica)
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DEBENEDETTI, Giacomo
32 unità: 12 gennaio 1922 - 26 dicembre 1963 (23 lett. di cui 1 ds; 9 cart. post. Prevalentemente su carta intestata: “Primo Tempo” | Rivista Letteraria mensile; una lettera su carta intestata: Valentino Bompiani & C. | Società Anonima Editrice; due lettere intestate: Università degli Studi di Roma | Istituto di Filologia Moderna)
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FALQUI, Enrico
122 unità: 16 luglio 1928 - 28 febbraio 1974 (51 lett.; 58 cart. post; 13 cart. ill. Prevalentemente su carta intestata “L’Italia letteraria” | Giornale di Lettere, Scienze ed Arti e “Il Tempo”)
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FLORA, Francesco
3 unità: 12 luglio 1927 - 14 aprile 1957 (2 lett.; 1 cart. ill. Una lettera, firmata insieme a Maria Luisa Spaziani, è su carta intestata: P.E.N. Club | Sezione di Milano)
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LINATI, Carlo
34 unità: [post 25 settembre 1918] - 9 maggio 1947 (11 lett.; 19 cart. post.; 3 cart. ill.; 1 fotografia; una lett. è su carta intestata “Lyrica Nova”, una “Circolo Filologico Milanese”)
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MARCAZZAN, Mario
2 lett: 20 dicembre 1963; 1 s.d. (una su carta intestata: Biennale di Venezia | Il Presidente, l’altra: Istituto Universitario | Facoltà di Economia e Commercio | Facoltà di Lingua e Letteratura Straniere | Venezia)
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MONTINI, Giovan Battista (Papa Paolo VI)
6 unità: 7 ottobre 1936 - 11 aprile 1971 (3 lett, di cui 1 ds; 2 bigl. augurali; 1 autografo che contiene la prefazione ms a La madre del Signore su carta intestata: Il Cardinale Arcivescovo di Milano)
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NEGRI, Ada
120 unità: 21 agosto 1924 - 22 novembre 1944 (76 lett.; 19 cart. post.; 20 cart. ill.; 5 bigl.; parte delle lettere sono intestate: Reale Accademia d’Italia; una missiva intestata: Istituto Editoriale Italiano | La Santa | Milano; la lettera del 13 marzo 1926 reca sul verso la minuta della risposta di Angelini. Inoltre 1 articolo di giornale in ricordo di Gina Boerchio del 19 marzo 1961 in cui sono pubblicate lettere di Ada Negri ad Angelini. Infine 1 lett. dss di Oreste Rizzini alla Negri intestata “Corriere della Sera” | Il Direttore)
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NOVARO, Angiolo Silvio
25 unità: [21 maggio 1924] t.p. - 16 dicembre 1937; molte s.d. (9 lett. in parte dss, alcune intestate: Palace Hotel | Grand Hotel de Turin; 10 cart. ill., 2 bigl. da visita; 4 bigl., alcuni intestati: Reale Accademia d’Italia)
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OJETTI, Ugo
23 unità: 16 dicembre 1924 - 12 marzo 1940 (11 lett., di cui 3 dss; 7 cart. ill.; 4 bigl.; 1 bigl. funebre con data 1 gennaio 1966. Intestazioni prevalenti: “Corriere della Sera” | Il Direttore, “Pègaso” | Rassegna di Lettere e Arti | Il Direttore, “Pan” | Rassegna di Lettere, Arte e Musica | Il Direttore, Reale Accademia d’Italia)
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PAMPALONI, Geno
2 lett.: 12 maggio 1968 - 28 gennaio 1971 (la seconda lettera, ds, è instestata: Vallecchi Editore)
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PANCRAZI, Pietro
108 unità: 15 agosto 1928 - 15 luglio 1950 (47 lett., di cui 3 dss; 43 cart. post.; 9 cart. ill.; 9 bigl. Intestazioni prevalenti: Casa Editrice | Felice Le Monnier | Firenze, “Pègaso” | Rassegna di Lettere e Arti | diretta da Ugo Ojetti, Riccardo Ricciardi Editore | La Letteratura Italiana | Storia e Testi. Nella serie compare anche una lett. di Luigi Pompilj a Pancrazi del 6 luglio 1932 su carta intestata: R. Istituto Commerciale | Fano)
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PAPINI, Giovanni
3 unità (1 cart. post. del 24 aprile 1925; 2 ff. mss che contengono 16 consigli editoriali: s.d., ma presumibilmente risalenti alla fine del 1923; 1 fotografia con dedica. In realtà si tratta di un carteggio molto più vasto di cui si posseggono 49 lettere in fotocopia scritte durante un arco cronologico che va con verosimiglianza dal 7 settembre 1915 al 3 febbraio 1955)
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PREZZOLINI, Giuseppe
210 unità: 21 luglio 1919 - 20 settembre 1976; 1 s.d. (135 lett., 28 cart. post.; 44 cart. ill.; 2 bigl.; 1 bigl. da visita. Diverse le intestazioni, cominciando dalla prima, l’unica, su carta intestata: “La Voce” | Soc. An. Editrice, Roma, poi a seguire: The Foreign Press Service | Incorporated | New York. Inoltre carta intestata alle residenze succedutesi nel tempo: New York, Vietri [Salerno], Lugano. Nella serie compaiono anche 4 lettere di Prezzolini a Margherita Marchionne e una lettera a Gianni Mussini [curatori del Carteggio, 1919-1976 tra Angelini e Prezzolini pubblicato dalle Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 1983)
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RENDI, Renzo
10 unità: 9 ottobre 1919 - 2 novembre 1925 (2 lett. di cui 1 ds; 5 cart. post. di cui 1 ds; 2 cart. ill.; 1 articolo di giornale sulla morte di Renzo Rendi; intestazioni: “La Voce” | Soc. An. Editrice, Roma)
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RIBOLDI, Giuseppe
112 unità: 14 marzo 1924 - 19 maggio 1966; 13 s.a. o s.d. (109 lett.; 1 cart. post.; 2 cart. ill. Due missive sono intestate al Collegio Borromeo; le altre, prevalentemente, recano l’intestazione: Padri Domenicani di Santa Maria delle Grazie | Milano)
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SAVOIA, Adalberto di
1 telegramma del 26 [mese incomprensibile] 1945 t.p. (Inoltre, compaiono nella serie, pur non essendo indirizzati a Cesare Angelini: 4 lett. e 16 telegrammi di Umberto di Savoia a Maria Rossi Testa. Alla stessa sono indirizzati 3 telegrammi, tra cui una minuta di Gabriele D’Annunzio e 1 telegramma di Italo Balbo)
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SPADOLINI, Giovanni
3 lett. dss: 30 dicembre 1961 - 24 maggio 1973 (su carta intestata: “Il Resto del Carlino” | Il Direttore; poi: Senato della Repubblica | Comissione Istruzione Publica e Belle Arti, Ricerca Scientifica, Spettacolo e Sport | Il Presidente)
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