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ARCHIVIO
“CESARE ANGELINI”

Colligite fragmenta, ne pereant”.
Raccogliete gli avanzi, che non vadano in pèrsita.
Giovanni, cap. 6. (Traduzione di C. Angelini.)



Ritratto a carboncino eseguito da Attilio De Paoli da Carbonara, 1968.

Archivio “Cesare Angelini”


In Pavia, in Largo I° di via Gerolamo Cardano, nel luglio 1995 prende vita l’Archivio privato “Cesare Angelini”. Nasce con alcune documentazioni provenienti da Casa Angelini, e verte a realizzare una particolare raccolta di quanto concerne l’esegesi angeliniana, nelle opere e nella corrispondenza. Numerosi i titoli in prima edizione, spesso con autografi, documentazione audio, video. L’archivio si arricchisce, in modo considerevole, anche grazie a donazioni di corrispondenza, libri, di Angelini e a lui appartenuti, da parte di alcune persone che gli sono vissute vicino.
Il materiale, catalogato, è disposto in apposite cartelle preposte alla conservazione confezionate da una ditta artigianale specializzata nel settore.

Si accolgono sempre e volentieri donazioni, custodendole e valorizzandole; occupandosi anche di acquisizioni.

Ci è caro segnalare:

· nel luglio 1995 si ricevono libri appartenuti ad Angelini, dalla biblioteca di Margherita Angelini, nipote di Angelini; in particolare, da segnalare “Il mestiere di vivere” di Cesare Pavese, Einaudi, 1952, fittamente postillato da Angelini; tutte le opere di Paolo De Benedetti con dedica autografa ad Angelini.

[Consistenza: 1 lettera non datata a Margherita Angelini; 10 libri con la firma di appartenenza di Angelini; 10 volumi di De Benedetti con sua dedica autografa ad Angelini; 2 quadretti con miniature di fiori appartenuti ad Angelini in Borromeo; tavolo dello studio di Angelini; cassettone Impero di Casa Angelini.]

· nel novembre 1998 la donazione della biblioteca angeliniana appartenuta a Maddalena Angelini Verga, nipote di Angelini;

[Consistenza: 3 libri di Angelini con sua dedica autografa.]

· nel maggio 2000 la donazione della biblioteca angeliniana del poeta biblista Paolo De Benedetti, legato ad Angelini da rapporti culturali e da cara amicizia; da segnalare l’intera raccolta dei “Saggi di umanismo cristiano” (1946-1955) appartenuta a De Benedetti, e da lui postillata;

[Consistenza: 21 libri di Angelini non sua dedica autografa, 3 con varianti autografe; 5 volumi rilegati della rivista “Saggi di umanismo cristiano” (1946-1955) con postille di De Benedetti; 1 cartolina illustrata di Angelini e Giulia Conti a De Benedetti da Assisi del 29 agosto 1955.]

· nel settembre 2002 la donazione di missive angeliniane a Renata Voglino Pasi, segretaria dell’Almo Collegio Borromeo;

[Consistenza: 6 cartoline illustrate dal 3 gennaio 1967 al 27 marzo 1970; 1 biglietto augurale illustrato del 31 dicembre 1968.]

· nell’ottobre 2003 la donazione delle missive angeliniane ad Ercolina Boera, e al marito, Arturo Boera, Sindaco di Albuzzano;

[Consistenza: cartolina illustrata ad Artuto Boera del 31 dicembre 1974; lettera alla signora Boera del 4 luglio 1975.]

· nell’ottobre 2011 libri e documentazione di Angelini appartenuti a don Piero Angelini, nipote di Angelini, dei quali siamo grati a Giuseppe Boneschi, pronipote di Angelini; da segnalare le missive di Angelini a don Piero; i Vangeli che hanno accompagnato Angelini nel primo pellegrinaggio in Terrasanta nel dicembre 1932, e da lui tutti postillati; il volume di Renato Serra, Esame di coscenza di un letterato, Treves, 1915, in una finissima legatura, copia appartenuta ad Angelini e da lui fittamente segnata; il testamento spirituale autografo del fratello di Angelini, don Giuseppe Angelini, commentato da A.; imaginette della prima messa di Angelini, etc.; ricordo di Angelini dattiloscritto di Delfino Ambaglio; il fondo comprende anche le missive di Angelini a don Lino Carelli, parroco di Zeccone; l’orologio in argento da taschino degli anni cesenati di Angelini, e poi da lui regalato al fratello Carlo Angelini.

[Consistenza: cartolina illustrata di Angelini, Maria, Gina e Rita Angelini, a don Piero Angelini del 1 aprile 1943; lettera autografa di Angelini a don Piero Angelini del 16 agosto 1954; lettera autografa di Angelini a don Piero Angelini del 9 settembre 1956; 6 quaderni autografi di don Piero Angelini: diario, che include molti ricordi di Angelini, quaderno inerente la famiglia Angelini, foglio protocollo riguardante la famiglia Angelini, quaderno riguardante i rapporti tra Angelini e gli editori, quaderno riguardante i rapporti tra Angelini e Prezzolini, Angelini e Papini, quaderno riguardante i rapporti tra Angelini e Ada Negri, Angelini ed Enrico Falqui, 2 quaderni inerenti i Promessi Sposi; 4 libri di Angelini con sua dedica a don Piero Angelini, 1 libro con dedica a Carlo Angelini; Angelini, Invito al Manzoni, Brescia, La Scuola, 1936, con sue varianti autografe; 3 libri della Fabbri degli anni '50 di Angelini per la scuola Media, Il Messia è con noi, Vivere il credo, La grande promessa; Angelini, Il libro di Religione, la tipografica Varese, 1938; 5 libri con firma di appartenenza di Angelini, in particolare: i Vangeli che hanno accompagnato Angelini nel primo pellegrinaggio in Terrasanta nel dicembre 1932, da lui tutti postillati, Renato Serra, Esame di coscenza di un letterato, Treves, 1915, in una finissima legatura tutto postillato da Angelini, Silvio Pellico, Le mie prigioni, tutto postillato da Angelini, Imitazione di Cristo, proveniente dalla biblioteca del canonico Ercole Pizzoccaro, si presuppone, a sua volta, proveniente dalla biblioteca di Cesare Prelini; immaginetta della prima messa di Angelini e altre; quaderno autografo contenente il testamento spirituale di don Giuseppe Angelini, fratello, con commento di Angelini; miniatura di don Pietro Cinquini a ricordo dell’insegnamento di Angelini in Seminario Vescovile di Pavia; miniatura di Faustino Gianani, a ricordo del padre di Angelini, Giovanni Battista; ricordo di Angelini dattiloscritto redatto da Delfino Ambaglio; ricordo di Angelini dattiloscritto redatto da Margherita Marchione; medaglia di bronzo di Alfredo Grilli con Angelini e Faustino Gianani; 2 cartoline illustrate di Angelini a don Lino Carelli, parroco di Zeccone, datate 20 settembre 1969 e 6 luglio 1970. L’orologio in argento da taschino Omega degli anni cesenati di Angelini, e poi da lui regalato al fratello Carlo Angelini.]

· nell’aprile 2014 la considerevole corrispondenza di Angelini destinata ai coniugi Anna Maria Bianchi De Paoli (1912-2014) e ad Attilio De Paoli (1910-1977); nelle lettere anche rare testimonianze epistolari di Angelini dall’itinerario del secondo pellegrimaggio in Terrasanta, 1937; da segnalare anche 2 preziosi quaderni/diari autografi, degli anni '30, di Angelini per l’insegnamento di letteratura all’amica nei quali all’erudizione, tutta in poesia e in prosa, dal 200 al 900, si alternano a volte affettuse, a volte spirtitose, riflessioni angeliniane. Le lettere di Angelini ad Anna Maria rappresentano sicuramente la più affettuosa testimonianza epistolare esistente di Angelini. Segnaliamo, inoltre, il bel ritratto a carboncino di Angelini eseguito da Attilio De Paoli, nel 1968; numerose fotografie. Oggetti appartenuti ad Angelini custoditi dai coniugi De Paoli. La biblioteca angeliniana di Anna Maria la quale, sempre a noi vicina, con le sue preziose testimonianze, ha nobilmente contribuito a ricostruire ricordi angeliniani; tra i libri, segnaliamo la minuscola Divina Commedia che ha accompagnato Angelini nei due pellegrinaggi in Terrasanta, 1932 e 1937, e da lui tutta postillata. Della donazione siamo grati alle nipoti Elena Bianchi ed Anna Bianchi.

[Consistenza: 49 missive di Angelini ad Anna Maria Bianchi; 2 missive di Angelini a Luisa Bianchi; 1 missiva di Angelini a Piero Bianchi; 1 missiva di Rita Angelini ad Anna Maria Bianchi; 1 missiva di Romeo Borgognoni ad Anna Maria Bianchi; 2 quaderni autografi preparati da Angelini per Annna Maria Bianchi: il primo con titolo “1200-1300” più 1 foglio sciolto, il secondo senza titolo più 9 fogli sciolti; un foglio protocollo scritto su 3 facciate, appunti su Petrarca e Poliziano preparati per Anna Bianchi Farina; alcune fotografie di Angelini. La minuscola Divina Commedia che ha accompagnato Angelini nei due pellegrinaggi in Terrasanta, 1932 e 1937, e da lui tutta postillata. Numerosi libri di Angelini con dedica ad Anna Maria Bianchi e ad Attilio De Paoli. Il ritratto di Angelini a carboncino eseguito da Attilio De Paoli nel 1968, il calice con il quale Angelini celebrava messa presso le suore Derelitte in via San Giovanni in Borgo, la sveglietta che Angelini in Borromeo teneva sul comodino, i gemelli d’argento con le iniziali di Angelini, la penna stilografica d’oro con le iniziali di Angelini, regalatagli da Camillo Golgi, il tagliacarte d’ambra con le iniziali di Angelini.

· nell’aprile 2021 la gentile e preziosa donazione da parte di Gianandrea Zanone di Chiavari, fine studioso di Angelini, della corrispondenza pervasa da ricordi di Romagna a Vittoria Abeti, ai coniugi Filomena Ricci e Paolo Riceputi, e al padre Albino Zanone;

[Consistenza: 28 missive di Angelini a Vittoria Abeti, dal 1957 al 1974; 6 missive di Angelini ad Albino Zanone, dal 1972 al 1973; 42 mssive di Angelini ai coniugi Filomena Ricci e Paolo Riceputi, dal 6 settembre 1960 al 26 giugno 1975.]

· nell’ottobre 2021 la gentile e preziosa donazione da parte di Gianandrea Zanone di Chiavari, fine studioso di Angelini, della sua biblioteca angeliniana, che comprende preziosi volumi con dedica autografa di Angelini ad Albino Zanone (padre di Gianandrea, amico e studioso di Angelini), a don Vittorio Cambiaso e Vittoria Abeti; per la consegna siamo grati a Leonora Zanone (sorella di Gianandrea) e al marito Edoardo, squisite persone di Liguria, che con estrema gentilezza, appositamente da Chiavari a Pavia, in macchina, hanno eseguito il recapito;

[Consistenza: 30 volumi di Angelini con sua dedica autografa ad Albino Zanone; 1 volume di Angelini con sua dedica autografa a Leonora e Gianandrea Zanone; 1 volume di Angelini con sua dedica autografa a Vittoria Abeti; 1 volume di Angelini con sua dedica autografa a don Vittorio Cambiaso.]

· nel maggio 2022 la donazione da parte di Marco Giusfredi del ritratto da lui eseguito di Cesare Angelini. Per il tramite, siamo grati a Gianfranca Lavezzi;

[Consistenza: cartelletta acquerellata in cornice dorata.]

· nel giugno 2022 la donazione da parte di Federico Montecchi: due numeri dei “Saggi di umanismo cristiano”, un volume di Angelini tradotto in polacco, un volume con prefazione di Angelini, una copia del Viaggio in Pavia, due numeri de “Il Corriere Cesenate” con scritti di Angelini; un ritaglio del “Corriere della Sera”.

[Consistenza: “Saggi di umanismo cristiano”, 1950, N. 1, 1952, N. 2; Angelini, Zywot Pana Jezusa, 1936 ("La vita di Gesù" tradotta in polacco); Enotria, liriche di cento poeti italiani raccolte e presentate da P. M. Prunetti, prefazione di Cesare Angelini, Renato Giardini Editore, Pavia, 1968, molto raro nella prima edizione poiché la maggior parte delle copie sono andate distrutte in un incendio della casa editrice; Angelini, “Viaggio in Pavia”, Fusi, 1976, con fascetta editoriale “3ª edizione accresciuta”; “Il Corriere Cesenate” del 20 aprile 1912, con la poesia di Angelini Alla Madonna del Popolo venerata nella cattedrale; “Il Corriere Cesenate” del 31 luglio 1915, con l’articolo di Angelini in memoria di Renato Serra; il “Corriere della Sera” del 17 febbraio 1960 con l’articolo di Angelini Questa Lomellina; frontespizio di Giuseppe De Robertis, "Lirica dell’Ottocento", Le Monnier, 1925, con dedica autografa ad Angelini.]

· nell’ottobre 2022 l’acquisizione, presso la libreria Parnaso di Pavia, del manoscritto di Autunno (e altre stagioni), Rebellato, Cittadella di Padova, 1959. È l’unico autografo esistente di un intero libro angeliniano, che si evidenzia nella sua creatività per le prose sui fiori, e 10 sonetti sui mesi. L’autografo fu acquistato, domenica 15 marzo 1992, da Fabio Maggi e Piero Boneschi (nipote e zio, entrambi pronipoti di Angelini) a Cittadella di Padova dallo stesso editore Bino Rebellato. Nel luglio 2022 è stato ceduto dagli eredi di P. Boneschi alla libreria Parnaso, e successivamente acquisito da F. Maggi.

[Consistenza: 23 pagine autografe solo recto; 1 lettera autografa di C. Angelini a Bino Rebellato datata 21 settembre 1958.]

· nel dicembre 2022 l’acquisizione, presso privati, di missive di Angelini a Manlio ed Elena Sanesi; libri con dedica a Manlio ed Elena Sanesi e ad Ireneo Sanesi.

[Consistenza: 10 missive di Angelini a Manlio ed Elena Sanesi; 3 libri di Angelini con dedica a Manlio ed Elena Sanesi; 2 libri di Angelini con dedica a Ireneo Sanesi.]

· nel dicembre 2022 l’acquisizione, presso privati, di libri di Angelini con dedica ad Antonio Villani, famacista in Piazza Duomo a Pavia.

· nell’ottobre 2024 la donazione, da parte del dottor Stefano Sirimbelli, del libro Per il XIV Centenario della Codificazione Giustiniana, a cura di Pietro Ciapessoni, Università di Pavia, 1934, con dedica di Angelini a Gianmario Rossi, datata 22 novembre 1948. Gianmario Rossi fu borromaico, laureatosi in Giurisprudenza (1951) e in Scienze Politiche (1953).

[Consistenza: 1 tomo di 1021 pagine.]


Fabio Maggi,
pronipote di Cesare Angelini.

Contatti: info@cesareangelini.it



GLI AUTOGRAFI, I LIBRI...

di Gian Paolo Nardoianni


Nella sua prosa introduttiva a Carta, penna e calamaio (Milano, Garzanti, 1944), Cesare Angelini scrive (p. VIII): «Tristezza di non poter mandare in giro il mio foglio, di mia mano vergato, di mia mano ripulito. Il testo a penna. Dico della mia penna d’oca».
Il rimpianto di non poter raggiungere in forma manoscritta e autografa la cerchia dei suoi lettori parrebbe a tutta prima in contrasto con la distruzione sistematica e impietosa cui Angelini soleva condannare autografi e prime bozze: era sua tenace volontà che solo il testo definitivo sopravvivesse, e difese con cura meticolosa e geloso pudore il segreto del proprio travaglio creativo (anche se la parola 'creazione', applicata all’attività letteraria, gli sarebbe certo dispiaciuta, come dispiaceva al Manzoni).
Volontà di perfezione non rara nei grandi artisti, se si pensa che delle centinaia — e forse migliaia — di cartoni preparatorii per gli affreschi della Sistina, Michelangelo volle che non sopravvivesse quasi nulla.
A tale consuetudine angeliniana ha reso importante testimonianza l’amico biblista Paolo De Benedetti il quale, in un suo ricordo del grande scrittore pavese, La lima di Angelini, pubblicato nella miscellanea Angelus sine coelo (Torchio De’ Ricci, Pavia, 1986), riferisce (pp. 49-50): «[...] Angelini era geloso del testo finito, e timorosissimo, quasi per pudore, di lasciare inediti, abbozzi, brutte copie: ricordo che, passeggiando un giorno nel parco del Borromeo, mi raccontò come, parecchi anni prima, fosse stato colpito da una grave intossicazione di sigarette e, sentendosi assai male e pensando di morire, avesse distrutto tutti i suoi manoscritti, compreso il testo di una conferenza sul Mascheroni, che ora rimpiangeva molto: "Non so che cosa darei per averla", mi disse».
Ed è alla commovente, insonne dedizione di Fabio Maggi che gli estimatori di Angelini debbono rinnovata gratitudine: grazie ad apporti provenienti da fonti disparate (doni di amici o di parenti, acquisti presso librerie antiquarie) egli è riuscito nella difficilissima impresa di costituire un piccolo ma prezioso fondo di autografi o di inediti sfuggiti alla severa autocensura angeliniana (“damnatio”, come giustamente la chiama l’amico Maggi) e miracolosamente recuperati.
Autografi e inediti che qui si riproducono in forma parziale (ma disponibili nella loro completezza a chi ne faccia richiesta motivata) assieme a parti di due volumetti che furono compagni inseparabili di Angelini lungo tutta la sua vita, e specialmente nei suoi viaggi in Terrasanta: un minuscolo Vangelo, e un Dante minuscolo, gremiti di amorose annotazioni e di sottolineature. Libri vivi, libri divenuti carne e sangue, come tutti i volumi posseduti da Angelini.
I prodigi dell'informatica hanno oggi reso possibile ciò che Fabio Maggi definisce in modo molto appropriato «postumo adempimento del desiderio di Angelini di mandare in giro la pagina da lui scritta». A questa iniziativa Angelini, uomo radicato nell’antico ma sempre aperto al nuovo se apportatore di buono, non avrebbe potuto — non può — non guardare con occhio benevolo e incoraggiante.


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I libri, i documenti e gli oggetti che seguono sono di proprietà dell’Archivio “Cesare Angelini”.

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Autografo di Angelini, che riproduce la massima dell’umanista E. Barbaro: «Duos agnosco dominos: Christum et litteras. | Ermolao Barbaro». («Riconosco due signori: Cristo e le lettere», una massima di cui A. fece una vera e propria ragione di vita.)

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Ricordo della consacrazione sacerdotale, 24 giugno 1910.

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L’orologio da taschino Omega degli anni cesenati.

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Renato Serra, Esame di coscienza di un letterato. Seguito da ultime lettere dal campo, Milano, Treves, 1919. Copia appartenuta ad A., fittamente sottolineata e annotata.

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La minuscola Divina Commedia e i Vangeli che hanno accompagnato A. nei suoi due pellegrinaggi in Terrasanta, nel 1932 e nel 1937. Con sue note autografe.

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Cartolina da Gerusalemme, datata 29 marzo 1937, ad Anna Maria Bianchi: «Forse la Madonna era | così... | Angelini | peregrinus ad loca sancta | Gerusalemme, 23.III.37».

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Quaderno / diario autografo scritto per Anna Maria Bianchi negli anni ’40. In copertina alcune dediche / citazioni: «Je te donne ces vers...», «Io sono uno per il quale il mondo | esteriore esiste: ho gli occhi e vedo, | ho le orecchie e sento, ho le mani e | palpo, ho le narici e odoro.», «Passano le ore e passano le stagioni. | Bisogna vederle: se no, non si vivono. | Non si vive. E si sciupa questo dono | di un Dio magnifico.»

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I gemelli con le iniziali.

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La stilografica d’oro con le iniziali, regalatagli da Camillo Golgi.

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Dall’autografo di Autunno (e altre stagioni), 1959, il sonetto Settembre: «Settembre | Settembre, l’aria è tutta odor di menta | e di luna nascente. Alla pastura | ultima ondeggian greggi nella pura | luce che d’un incanto si alimenta. | Ch’io veda ancora nella sera lenta | uomini santi chini all’aratura, | favola antica che si trasfigura | se un ricordo di Bibbia lo inargenta. | Nel chiarore mutevole è un indizio | d’autunno, e un messaggio è nei colori: | chiama tutte le cose ad un giudizio. | Ed anch’io sento che si incurva l’ore | sui mie giorni che crollano. È l’inizio | del mio cammino verso Te, Signore».

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Frontespizio de Il Cantico dei cantici, prima edizione, 1963; dedica a Paolo De Benedetti: «Al mio caro Paolo De-Benedetti, | esperto intonatore di Cantici, | con tanta amicizia, | Angelini | Pavia | 30 agosto ’63».

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Dedica alla nipote Maddalena (Lena) Angelini Verga, alla quale A. è particolarmente affezionato, in Viaggio in Pavia, Fusi, 1964: «A mia nipote Lena, | che anche nel nome | mi ricorda mia madre, | Maddalena. | * | (è un quadrifoglio)».

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Totale e finale, a dichiarare, prossimo alla dipartita (27 settembre), con grafia faticosa, l’amore per Pavia e l’affetto per il nipote: «A don Piero Angelini, | e con tutta l’anima | lo zio | d. Cesare Angelini | Pavia, 19 agosto 76.», in Viaggio in Pavia, terza edizione, Fusi, 1976.



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